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lunedì 10 aprile 2017

[INTERVISTA] : ERMANNO TAMBURRANO a cura di Erika



Buongiorno a tutte e tutti voi!

Oggi abbiamo il piacere di ospitare, sul blog, un giovane e talentuoso scrittore che ci presenta il suo libro "Una vita di corsa". Stiamo parlando di Ermanno Tamburrano scrittore pugliese.

Vi lasciamo in compagnia della sua curiosa intervista, buona lettura.






"Tutto ciò che di meraviglioso i sensi affinano, rimarrà indelebile nella memoria."

Ermanno Tamburrano.

 



Chi è Ermanno?


Ermanno nasce il 30 giugno 1983. Cresciuto a San Giovanni Rotondo, in Puglia, nel paese di Padre Pio, in maniera semplice come tanti ragazzi, con sogni, tanti, e passioni, molte. Ho studiato 8 anni sassofono e sono Laureato in Infermieristica. Lavoro a Cagliari da più di tre anni, come Strumentista in Sala Operatoria. Oltre alla musica mi piace lo sport, e non solo come semplice mezzo per rimanere in forma. Per me è un fine, quasi una meditazione, un dialogo interiore per mettere pace alla continua evoluzione che mi scuote ogni giorno. Ho sempre avuto la curiosità di comprendere la mia natura, complicata e per certi versi in contrasto, a volte molto aperta e a volte molto chiusa. Amo interagire con le persone, mi piace parlare e leggere i silenzi, creando quell’empatia che mette a proprio agio, cercando di avere un dialogo libero da maschere. Scrivere è un’altra passione, una forma di navigazione verso il mare aperto dei sogni e delle speranze che credo mai mi abbandoneranno. Ho iniziato e continuo tutt’ora a comporre poesie e curo anche un blog personale che aggiorno abbastanza spesso: https://unapoesialgiorno.wordpress.com/ . Poi leggo molto e di tutto, soprattutto mi piace scoprire ciò che piace alla gente attraverso le recensioni, e capirne i motivi e le dinamiche che spinge un lettore a scegliere un libro piuttosto che un altro. Il mio autore preferito è Hermann Hesse. Il mio primo romanzo è “Una vita di corsa”.


Come è nato il tuo libro?

Il libro è nato attraverso una sfida con la mia amica, nonché Giornalista e Professoressa di lettere Giulia Siena. Mi divertivo a leggere e criticare i suoi articoli, fino a quando un bel giorno mi ha quasi mandato a quel paese, invitandomi a provare a scrivere qualcosa che non fosse in rima. E in una estate nacque questo progetto del romanzo, seguito nell'editing da lei passo passo, lasciandomi la libertà di scrivere, correggendomi quando necessario e prendendomi per mano in un percorso bello, entusiasmante ma anche ricco di tante insidie e ostacoli da superare. Alla fine i personaggi vivono davvero di vita propria e scrivere è un piacevole raccontare ciò che loro ti suggeriscono durante la giornata, in ogni momento, in ogni contesto, anche di notte, nei sogni sopratutto.

Quali sono i luoghi che preferisci quando scrivi?
Scrivo a casa, in solitudine, con della musica che seleziono in sottofondo, o nel silenzio quando rileggo e correggo. Ho bisogno di concentrarmi per tuffarmi con l’immaginazione nella storia e lasciarmi guidare dal flusso che esula dalla vita reale anche se magari la racconta. Non sono uno di quelli che potrebbe scrivere in un bar, o all'aperto, o tra la gente che passeggia. Non ci ho mai provato a dire il vero, ma non mi immagino a scrivere senza la tranquillità degli scenari che mi rassicurano e che raggiungo quando sono solo.

Chi ha letto per primo la tua opera?
Oltre a Giulia, mio padre e le mie sorelle. Mio padre è un assiduo lettore, appassionato soprattutto dei grandi classici, e se posso permettermi un vanto, il nome Ermanno è stato scelto dopo aver letto il Lupo nella steppa di Hermann Hesse. Mi fido del loro giudizio critico e oggettivo, attento a dare consigli e anche a bacchettarmi quando necessario. Non ringrazierò mai abbastanza la mia famiglia.


Pensi di continuare a scrivere?
E’ quasi in dirittura d’arrivo la prima stesura del secondo romanzo, di cui non anticipo nulla anche perché c’è ancora molto da lavorare. Posso solo dire che come genere sarà diverso da “Una vita di corsa”, ma sarà altrettanto vero e scritto con il cuore.




Quali libri preferisci?
Non ho un genere, preferisco i libri scritti bene. Scritti per raccontare perché si è immersi nella storia, quei libri con cui crei un legame, che ti rapiscono i pensieri e non appena hai un attimo di tempo ti rituffi nella trama, in attesa di colpi di scena e del finale. I libri veri insomma, non quelli scritti a comando, voglio leggere vita, voglio conoscere i personaggi, sentire le sfumature dei sentimenti attraverso una scrittura che rapisce e non appesantisca. Adoro sognare e la lettura mi deve portare per mano a visitare ciò che la realtà a volte non può offrire.

Grazie Ermanno, è stato un piacere parlare con te!!!
Ora un piccolo estratto dal suo libro "Una vita di corsa".
<<Marco ascoltava in silenzio. Lanciava dei piccoli sassi che formando cerchi concentrici scuotevano la calma piatta del lago, non disturbato da correnti.
“Quindi bisogna comunque avere la forza di reagire?” chiese rassegnato il ragazzo. “Provarci anche se non arriveremo a nulla?”
“Arriverai sempre da qualche parte, solo stando fermi gli eventi ci sovrastano. Resisti, corri e suda per i tuoi sogni, disperati un attimo ma riparti con più forza. Avrai la fortuna, quando sarai al traguardo, di scoprire un risultato inaspettato e altrettanto meraviglioso di quello desiderato”.
Roberto lo strinse a sé, sussurrandogli quello che il suo cuore accompagnato da quel quadro naturale gli suggeriva, disegnando parole che la sua storia aveva intinto nei colori della sua esperienza di nomade solitario.
“Ricorda che la felicità non è solo nella meta raggiunta, ma l’intero viaggio renderà il ricordo indimenticabile e degno di essere vissuto”.>>


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