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giovedì 14 aprile 2016

MESS di ILARIA SORAGNI RECENSIONE

Mess di Ilaria Soragni  Recensione


Buon pomeriggio a tutte voi lettrici e lettori. Oggi vi parlo di un libro che mi ha incuriosito non poco e scritto da una giovane scrittrice italiana, Ilaria Soragni. Il suo libro nasce della piattaforma Wattpad e si intitola “ Mess “ , è il primo libro della diciassettenne Ilaria, conosciuta come inashtonsarms su Wattpad.
Mess nasce come una Fan fiction, più precisamente degli One Direction ( a me completamente ignoti...).
Personalmente mi sono sempre tenuta a debita distanza dalle Fan Fiction, ma la trama di Mess mi ha attirato, mi ha proprio incuriosito e quindi eccomi qui per parlarvene.









Maryland, USA. Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in un riformatorio, accusata di aggressione. È internata nell’ala Nord della struttura, dove sono reclusi i ragazzi condannati per reati minori. Indossano delle tute verdi, unico colore in un mare di bianco così monotono da stordirla. Anche Mavis ne indossa una e le vengono illustrate le regole del luogo. La prima è “non avvicinarsi alla stanza 105”. Diversa dalle altre, in quella cella è rinchiuso un ragazzo di cui nessuno sembra voler parlare. Mavis sa solo che invece lui indossa una tuta arancione e che non dovrebbe trovarsi lì, bensì nell’ala Est, riservata a chi ha commesso crimini gravi. Il suo nome non viene mai pronunciato e gli altri ragazzi si limitano a chiamarlo 105. Da subito incuriosita, Mavis infrange la prima regola, facendo di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi, a scoprire il suo nome, Niall, e a violare il suo silenzio impenetrabile. Fra Mavis e Niall nasce un rapporto sincero, empatico, che se da una parte darà a Mavis la forza di non crollare, dall’altra la travolgerà, preda di sentimenti ancora sconosciuti e in nome dei quali metterà a rischio la sua stessa vita...






Mess è la storia di Mavis, una giovane diciottenne che deve scontare la sua pena in un riformatorio, accusata, per l’appunto, di aggressione ad un ragazzo. Si torva in un ambiente che non poteva immaginare ma purtroppo reale e sempre più attuale. Al suo arrivo viene accolta da Zayne che le fa da guida e le fa capire che per sopravvivere deve seguire delle regole. Una di queste è che non si deve avvicinare alla stanza 105. 
Ciò non fa altro che aumentare la curiosità di Mavis: cosa c’è nella stanza 105? Perché deve starne lontana? Mavis conosce altri “ospiti”, tra questi Harry, Liam, Louis e Francesca e per ognuno di loro, attraverso dei rapidi flashback, conosceremo le loro storie e il perché anche loro si trovano in riformatorio.
La curiosità di Mavis cresce con l’accumularsi delle informazioni che i suoi compagni dell’ala nord non stentano a darle, soprattutto per metterla in guardia sortendo l’effetto contrario.  
105 è un associale, non parla mai con nessuno e nessuno l’ha mai sentito parlare, fino all’arrivo di Mavis, quando, durante l’ora di pranzo, in mensa, i loro sguardi si sono incontrati per poi non riuscire più a staccarsi.

Appena lo vide, Mavis drizzò la schiena. Teneva la bocca tirata in un ghigno, i polsi legati che spuntavano da una felpa arancione. Ciocche di pigri capelli biondi, più scuri verso la radice, gli solleticavano la fronte mentre i suoi occhi azzurri vagavano affamati per la sala.

Tra loro c’è subito attrazione, alimentata dalla curiosità, Mavis non ha nessuna paura di lui, anzi, vuole conoscerlo, vuole sapere il perché è così temuto dai suoi compagni. Lui è Niall, un ragazzo taciturno, aggressivo, che rifugge da qualcosa o da qualcuno, o forse semplicemente da se stesso.
La vita all'interno nel riformatorio è claustrofobica, è un vero inferno, soprattutto se non si rispettano le regole imposte dal direttore, Marcus, colui che detiene il potere e ne abusa. Queste ragazzi, senza distinzione, sono delle anime perse e devono fare i conti anche con i soprusi del direttore.
Mavis  soffre (inconsapevolmente) di alessitimia, da quando è morto il padre non riconosce più le emozioni, non prova più niente. Niall, con il suo sguardo tormentato e con la sua voce roca, riesce a smuovere Mavis. Tra loro uno sguardo vale più di mille parole e Mavis si ritrova innamora di lui,  senza sapere neanche il perché è stato incarcerato. Niall, d’altro canto, brama ciò che ha sempre voluto ma che non ha mai ottenuto, l’amore, e con Mavis è facile.


«Ho appena detto che ti amo» le fece notare. «Ho sentito. Ti amo anche io» rispose lei ridacchiando. Niall aggrottò la fronte. Mavis si sorprese del proprio tono. Quella frase le era uscita così, naturalmente, senza pensare. «Tu...» iniziò lui confuso «tu non credi a queste cose.» Era senza fiato, come se volesse darsi un motivo per cui Mavis non potesse averlo detto davvero.      Lei gli prese il viso tra le mani, strofinò con il pollice la sua guancia ispida per poi soffermarsi sulle labbra lucide e gonfie. «Forse non ci credevo perché nessuno mi aveva mai mostrato questo lato dell’amore.» «E che lato è?» «Reale»


Questa non è la solita storia d’amore, è una storia di sostegno reciproco, amore e odio, condivisione, è una storia di cambiamento.
La Soragni è stata veramente brava a descriverci le loro emozioni, le loro paure e la voglia di scappare da un luogo infernale come il riformatorio, abbiamo conosciuto tutti i personaggi e le loro storie, questo dovuto al fatto che la storia è narrata in terza persona.  

Deludente è stato il finale, avrei voluto leggere qualcosa di più sulle sorti di Mavis e Naill ma anche degli altri componenti del gruppo.








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